Intervista a Emanuele Pallotti

Data

L’anno che sarà. Il 2023 tra previsioni e propositi

Con quali propositi si apre questo nuovo anno?
Sicuramente con il dare continuità e ultimazione al progetto di ristrutturazione e ampliamento delle strutture che ospitano molte delle nostre attività. Il piano di interventi, avviato nel 2021, ci ha già permesso di inaugurare i laboratori Imaging e R&D ed estendere l’area dedicata al magazzino con la riqualificazione di spazi acquisiti anni fa e adesso è il momento degli ambienti legati alla produzione. Proseguiremo poi con il rifacimento della palazzina che accoglie gli uffici, le sale riunioni e il laboratorio. Su quest’ultimo soprattutto intendiamo applicare delle migliorie ed un importante ampliamento, per rendere il servizio ancora più tempestivo, performante ed efficiente. 

Questa crescita letteralmente “strutturale”, che tipo di altre ricadute avrà?
Disporre di maggiore spazio ci consente di poter operare in modo migliorativo e per poter garantire che questo accada c’è bisogno anche di coinvolgere più risorse. Una crescita dei processi e dei prodotti messi a punto, ci induce anche ad affinare la capacità di back office, che tradotto significa farsi trovare preparati con un laboratorio analisi e controllo sempre più efficiente e tempestivo.

Parlando invece di “innovazione”, cosa sarà fatto?
Siamo molto attivi e proficui da questo punto di vista. Abbiamo brevettato da poco una nuova colorazione per un cliente prestigioso che adesso è in fase di campionatura. Terminata questa fase avremo un primo feedback, dopodiché faremo tutte le valutazioni del caso legate alla relativa immissione sul mercato. Tuttavia non è solo questo l’elemento innovativo, perché da qualche mese abbiamo presentato un’altra domanda di brevetto. Si tratta di una tecnologia innovativa e rivoluzionaria in ottica di sostenibilità, e a tutela di ambiente e operatrici e operatori della produzione galvanica, che nei prossimi mesi presenteremo.

Ricerca: cosa dell’anno appena concluso fa da spunto al 2023?
Abbiamo lavorato sostanzialmente bene e a farcelo notare sono stati due interlocutori di livello altissimo che non appartengono al nostro settore di riferimento i quali ci  hanno contattato dopo aver appreso dalla rivista scientifica “Coating” di un nostro progetto legato all’alluminio. Si è trattato di un riconoscimento importante per la nostra attività di ricerca e innovazione per due motivi: il primo è che il risultato è stato pubblicato in un organo di spiccata valenza scientifica, il secondo è che abbiamo generato interesse – poi divenuto interazione – con massimi esperti del settore, peraltro referenti di due illustri realtà industriali. Questo non può che essere da stimolo a lavorare affinché questo possa succedere ancora.

Come renderlo possibile allora?
Sicuramente impegnandoci a valutare preliminarmente se una ricerca è da intraprendere o meno. Vale a dire che per noi è fondamentale, al fine di poter condurre uno studio in cui crediamo fermamente, valutarne prima la fattibilità facendo ipotesi e proiezioni sui risultati. Solo se ne usciamo convinti, intraprendiamo poi la ricerca. Questo approccio ci ha premiati su più fronti e a dircelo sono stati anche i report annuali che danno voce ai clienti. Da questa documentazione è infatti emerso che la nostra clientela apprezza molto il modo in cui conduciamo la ricerca e ha aspettative di miglioramento legate a questo ambito di competenza. Altro stimolo per migliorarci e crescere ancora.

 

 

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